La chiesa con l'annesso convento, oggi non più esistente, fu fondata nel 1342 per iniziativa di fra Domenico Cavalca, allo scopo di ripararvi le monache domenicane della Misericordia (o della Penitenza), su di un terreno concessogli nel 1333 dall'arcivescovo Saltarelli.
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IL quartiere
Attraverso lo studio degli stati delle anime è stato possibile ricostruire il quartiere su cui la parrocchia di Santa Marta, dopo l'annessione di S.Silvestro,estendeva la sua cura d'anime:via degli Artigiani( allora vicolo),via Garibaldi (allora Calcesana),via Concette,via Giovanni di Simone,via Gereschi,via del Giardino,via giuseppe Giusti,piazza delle Gondole,via del Lavatoio (allora anche Ponticelle),lungarno Mediceo,via S. Giovanni Bosco,piazza S. Silvestro,via S. Bibbiana,Via S. Marta,via Trincere.
(dati forniti dall'Archivio Arcivescivile di Pisa)
(Traduzione del manoscritto)
ll suddetto disegno in pianta dimostra una casa ad un solaio consistente in numero 4 stanze terene, orto,e n° 3 stanze à tetto con terrazzo scoperto posta in Pisa in cura di S.ta Marta conf.a (confina)a P.mo (primo) via di S.ta Marta, S.do (secondo) RR. MM. di S.ta Marta, T.zo (terzo) sig. Benedettode Maré, Q.to (quarto) eredi del Sig. Giò Masi Liuell del R.do P.te Lippi.La sud.ta (suddetta) casa, la teneva a livello perpetuo alle molto RR. MM. di S. Marta, quali vi hanno fabbricato il nuovo cimitero, e la muraglia della nuova chiesa.
Nel 1550 Cosimo de'Medici aveva acquistato l’orto dalle suore di S. Marta, sul quale insisteva la chiesa in rovina di Santa Viviana:è nell’area adiacente che Cesalpino imposta il nuovo “Giardino dei Semplici” che sarà in attività fino al 1595. La chiesa fu però totalmente ricostruita negli anni 1760-67 per cura dell'operaio Antonio Quarantotto e su progetto di Mattia Tarocchi (ASP.Corp.Rei.Soppr.1274) preferito ad uno alternativo presentato da Ignazio Pellegrini. Soppresso il convento delle monache nel 1789, nel 1795 l'arcivescovo Franceschi gli attribuì il titolo di Priorìa.
Esterno
La facciata intonacata e decorata, agli angoli lesene d'ordine gigante con ricchi capitelli e finestra centrale; la porta d'ingresso reca modanature marmoree di Giuseppe Vaccà che soprintese a tutti i lavori d'intaglio della chiesa. In sommità posa un pesante timpano triangolare
Interno
Ad aula unica con volta a botte aperta lateralmente da finestre.Pareti spartite da lesene intonacate con motivi marmorizzati e decorate da stucchi con Teste di cherubini e festoni vegetali, realizzati come tutti quelli che ornano la chiesa da Angelo Somazzi; le decorazioni a finto marmo furono eseguite da Cassio Natili nel 1762.
Lungo le pareti sono poi collocate due porte ed altrettanti confessionali in legno finemente intagliato, coevi alla costruzione della chiesa.
Sopra le porte sono ubicate quattro cartelle in stucco di Angelo Somazzi,
con Storie del Nuovo Testamento.Infine superiormente vi sono quattro grate lignee, da porre in relazione agli interventi del Vaccà.
Le cartelle in stucco di Angelo Somazzi con Storie del Nuovo Testamento.
Gv 20,11 Maddalena scambia Gesù per il guardiano dell'orto
Lc 24,13 I discepoli di Emmaus
Mc 14,22 Istituzione dell'Eucaristia
MT 28,9 Apparizione di Gesù alle donne
In alto, a ridosso della controfacciata, è collocata un'aula sorretta da quattro colonne corinzie marmorizzate
Nella controfacciata destra vi è un dipinto con Madonna col bambino tra i SS. Caterina e Domenico, opera giovanile di Aurelio Lomi
nei pressi è posta una bussola in legno intagliato del 1760
All'inizio della navata sono collocate due acquasantiere marmoree degli inizi del XIX secolo firmate in basso Raf.Luciani
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Parete sinistra:
All'inizio, entro un vano seicentesco è posto il fonte battesimale
.
Segue l'altare, in marmo eseguito da Giuseppe Vaccà, composto da colonne sormontate da un frontone circolare spezzato da putti,includenti una tela con S. Marta che chiede la resurrezione di Lazzaro di Giovanni Battista Tempesti, datata agli inizi degli anni settanta del Settecento.Il dipinto del Tempesti rappresenta il momento immediatamente precedente l’azione miracolosa del Cristo. Il pittore intende dare dunque dare rilievo ai sentimenti che legano i personaggi “rappresentandoli tuttavia segnati da quella quieta grandezza e nobile semplicità, che mantiene le emozioni all’interno di una disciplina formale e apparente le figure di Cristo,di Marta e di Maria che si asciuga gli occhi,elegantemente affranta,con quelle dei protagonisti, magnanimi e consapevoli degli exempla virtutis”
(R.P.Ciardi)
Alla parete del presbiterio, tabernacolo per l'olio santo in marmi mischi e teste di cherubini, eseguito dal Vaccà.
Il pavimento presbiteriale a marmi policromi, eseguito dal marmista Domenico Casoni su disegno del Vaccà, è datato al 1764
L'altare, maggiore in marmi bianchi e policromi reca una decorazione a volute e teste di angeli, ed è attribuito al Vaccà: come attestato da una scritta posta sul retro fu eseguito nel 1763 su commissione della priora E. Pinacci, in sostituzione di quello predente del 1705
Sopra l'altare, è posto un Crocifisso con Storie della passione, dipinto di scuola pisana datato a dopo il 1280
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Davanti all'abside è depositato un coro ligneo, coevo al rifacimento della chiesa.
In alto è l'organo eseguito da Antonio Tronci sorretto da un'orchestra marmorea decorata da volute e posto entro una cornice con pilastri conclusi da un timpano spezzato da una cartella;le parti marmoree del complesso sono del Vaccà (con dorature di Cassio Natili del 1767),
mentre gli stucchi sono del Somazzi,che pure realizzò la decorazione del catino absidale
Parete destra
All'inizio dipinto raffigurante la Madonna col bambino e Angeli
Un'immagine della bella sagrestia annessa alla chiesa
Nei locali della Cappella della Madonna delle Grazie
sono stati eseguiti dei lavori di restauro che hanno riportato alla luce degli affreschi che sono stati inaugurati sabato 14 Gennaio 2012
Opere non più in loco: una tavola di Benozzo Gozzoli raffigurante la Madonna col Bambino e S. Anna con donatrici; una Natività di Cristo di Francesco Curradi; un Cristo in casa di Marta e Maddalena di Matteo Rossetti. Niente più resta invece della macchina per le Quarantore a forma di tempio circolare eseguita dal Tarocchi e attestata almeno fino al 1884.
bibliografia
Pisa fuori piazza di Cavazza –Marchetti pp.35-36 , Le chiese di Pisa Paliaga –Renzoni pp- 43 –45
L’orto botanico di Pisa Garbari-Tongiorgi Tomasi-Tosi p.12
Tronci, ms., e. CXV; Memorie, ms. e. 88; D'Atìramo, ms., cc. 198-200; Titi, pp. 170-71; Cambiagi, pp. 112-13; Descrizione, p. 140; Da Morrona III, 1793, pp. 200-202; Id. 1798, pp. 150-51; Id., Ili, 1812, pp. 191-93; Id. 1816, pp. 164-65; Id, 1821, p. 163; Serri 1833, pp. 21849; Grassi, III, pp. 146-47; Nistri, pp. 212-13; Sainati, pp. 116-17; Bellini Pietri, pp. 245-46; Zucchelli 1914 pp. 250-64; B. Casini 1958, p. 20; Guida Touring 1974, p. 150; Id. 1997, p. 381; La Chiesa Primaziale, p. 89; Della Torre, pp. 151-53fj Ciardi 1990, p. 127 e passim,; Da Cosimo III..., pp. 41-42; B. Casini 1991; Ciardij Contini, Papi, pp. 70-4,186, 200; Caciai gli, pp. 151-60; Dringoli, Primavori, ppj 80-4; Cole Ahi, pp. 248-49; Marianini.
L'elenco dei priori che si sono succeduti a S. Marta
Nella serie 14,Libri dei Morti del fondo di Santa Marta,n°4 conservato presso l'archivio Arcivescovile di Pisa che raccoglie i complessi documentari prodotti dalle parrocchie,è riportato un elenco dei priori succedutisi, nel tempo, alla guida della Priorìa.Cominciato dal priore di quel periodo,Cesare Saviozzi, e continuato dai suoi successori,viene riportato per alcuni di essi la data di morte o di trasferimento ad altra cura,o altre attestazioni cronologiche relative al periodo di reggenza di S.Marta:
- can.Marco Pacetti,rettore nel 1631 e non più rettore nel 1669
- can.Giuseppe Mattei
- can.Francesco Pacetti
- can.Giovanni Batista Terenzi
- can.Domenico Simoni parroco dal 2 Giugno 1681 al 7 Febbario 1683
- can.Niccolaio Ruschi, Rettore Costituito
- can. Benesio Mori
- can. Carlo Morandini, dal 1701 al 12 Marzo 1739,anno della sua morte
- can. Antonio Paolo Varini, muore il 25 Febbraio 1745
- can. Antonio Niccolaio Gronchi, passato alla Prioria di S. Silvestro nel 1772
- can. Cesare Alberigo Saviozzi , attuale Priore e Cappellano della Primaziale
muore il 12 Maggio 1822 alle ore 8 e tre quarti di mattina
- dott. Carlo Luigi Ranieri Mattei, divenuto priore l'8 settembre 1822,alla quale
rinunciò il 1° maggio 1838 dopo essere stato nominato canonico della
primaziale.
Per gli anni successivi sono stati rilevati i seguenti priori:
don Dante Pasquinucci
don Livio Bernardini
don Angelo Riccomini
don Luigi Masoni
don Fabio Ceccotti
don Amedeo Salvini
don Claudio Desii
don Giorgio Karpynsky
don Luigi Gabbriellini
don Lukasz Kostrzewa
Si ringrazia la dott.ssa Elisa Carrara dell'Archivio Arcivescovile di Pisa per la gentile collaborazione